I DISCORSI RARO ERBARIO ORIGINALE DEL 500 di Pietro Andrea Mattioli
I Discorsi …ne i sei libri della Materia Medicinale di Pedacio Dioscoride Anazarbeo. Venezia, Valgrisi, 1555.
Folio (300X200 mm), numerosissime illustrazioni xilografiche nel testo, pergamena rigida del secolo XVII, 741 pagine.
Condizioni: buono stato di conservazione generale e delle tavole illustrate, esemplare mancante delle carte Kk6 e Ll1 (pagine 89-90 e 91-92), aloni marginali e qualche rinforzo al margine interno delle prime carte senza danno al testo, una piccola riparazione alla carta B1, cuffie lise.
Valore di mercato cinquecentina: euro 7.000,00. Si valutano offerte.
Provenienza: questo raro volume proviene dalla mia famiglia, è appartenuto a mio nonno che di professione era farmacista all’inizio del novecento. Sono raffigurate non solo piante officinali, ma anche animali, pesci, rettili, e scene complesse.
EDIZIONE RARA: I discorsi di M. Pietro Andrea Matthioli medico senese, ne i sei libri della materia medicinale di Pedacio Dioscoride Anazarbeo. Con i veri ritratti delle piante & de gli animali, nuovamente aggiuntivi dal medesimo. In Vinegia. Nella bottega d’Erasmo, appresso Vincenzo Valgrisi, 1555. Terza edizione ufficiale dei Discorsi, con nuovi indici che poi saranno inclusi in tutte le edizioni successive.
Il quadro storico in cui si inserisce l’opera dell’autore
Nel 1544, il medico-botanico senese PIER ANDREA MATTIOLI (1500-1577) pubblicò a Venezia il suo erbario figurato Commentari alla Materia Medica di Pedacio Dioscoride di Anazarbeo, nel quale sono descritte ed illustrate circa 1200 specie di piante d'uso medicinale, a completamento dell'opera del Dioscoride, con bellissime ed accurate tavole botaniche realizzate con la tecnica dell'ombreggiatura dagli artisti Wolfang Meyerbeck e Giorgio Liberale.
L'erbario figurato del Mattioli verrà utilizzato a lungo anche dai botanici del 17° secolo per la determinazione delle piante.
La prima traduzione in italiano dei Commentarii vide anch’essa la luce a Venezia nel 1557 ad opera di Valgrisi. Pierandrea Mattioli raggiunge l’apice della sua carriera nel 1555, quando Ferdinando I d’Austria lo chiama a corte come medico personale del suo secondogenito e rimane a servizio degli Asburgo (anche di Massimiliano II, primogenito di Ferdinando I e suo successore nel 1564) fino al 1571, anno in cui decide di far ritorno a Trento, dove rimane fino alla morte nel 1577 dovuta alla peste e viene sepolto nella cattedrale dove gli viene eretto un sepolcro marmoreo che lo raffigura al suo tavolo da lavoro.
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